Partner

Mater Scarl è un consorzio attivo dal 1996 nei settori ingegneristico, agroalimentare, ambientale e della salute. Accreditata come laboratorio di ricerca e certificata ISO 9001 e 14001, offre supporto in innovazione e sviluppo tecnologico, con particolare attenzione a Industria 4.0 ed economia circolare.

Dispone di laboratori avanzati a Napoli, specializzati nell’uso di fluidi supercritici per l’estrazione di bioattivi e la decontaminazione ambientale. Con una solida esperienza in biotecnologie e prototipazione, Mater si distingue come partner strategico per soluzioni sostenibili e all’avanguardia.

Il Dipartimento di Agraria (DIA) dell’Università di Napoli Federico II è uno dei più rilevanti in Italia, con oltre 120 docenti e ricercatori, supportati da un team tecnico e amministrativo. Strutturato in dieci sezioni e sette centri di ricerca, il DIA copre un’ampia gamma di discipline, dalla biologia e protezione delle colture alla genetica, ingegneria agraria, microbiologia e tecnologie alimentari.

Riconosciuto a livello internazionale per la qualità della ricerca, il dipartimento vanta competenze avanzate in agronomia ambientale, sensoristica per l’ottimizzazione produttiva e microbiologia applicata. Dispone inoltre di due aziende sperimentali, attrezzate per studi in campo e in ambiente controllato, consolidando il suo ruolo nell’innovazione agroalimentare e ambientale.

L’Università degli Studi di Salerno, organizzata in un moderno campus tra Fisciano e Baronissi, è una delle principali istituzioni accademiche italiane, con 40.000 studenti e un’ampia offerta formativa. Classificata tra i migliori atenei italiani, si distingue per la qualità della didattica, della ricerca e per l’elevata sostenibilità ambientale.

Dotata di residenze universitarie, servizi avanzati (biblioteche, centri linguistici, impianti sportivi) e una forte vocazione internazionale, l’Università di Salerno promuove numerosi accordi di mobilità con atenei esteri. La sostenibilità è al centro della strategia dell’ateneo, con investimenti in energie rinnovabili, edifici a basso impatto ambientale e iniziative green come il progetto “Plastic Free” e la raccolta differenziata.

L’Università di Salerno continua a rafforzare il proprio impegno nell’innovazione, nel risparmio energetico e nella qualità dei servizi, posizionandosi tra le migliori istituzioni accademiche italiane ed europee.

Nuova Erreplast Srl, fondata nel 1980 da Crescenzo Raccioppoli, si specializza nella produzione di imballaggi flessibili per i settori industriale, moda e alimentare. L’azienda, che ha ampliato la sua offerta dal 2004, include anche la produzione di TNT e dispositivi di protezione individuale, come mascherine. Lo stabilimento di 55.000 mq a Caserta ospita diverse aree produttive, tra cui estrusione, packaging industriale e alimentare, e DPI.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è un ente pubblico di ricerca fondato nel 1923, che opera in vari ambiti scientifici, tecnologici e industriali. Le attività del CNR spaziano dalla salute e benessere, all’ambiente, all’energia, fino alla scienza dei materiali, sensori, ICT, e intelligenza artificiale. In questo contesto, l’Istituto di Chimica Biomolecolare (ICB) e l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) giocano un ruolo centrale, entrambi facenti parte del Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologia dei Materiali.

L’ICB si concentra sulla chimica delle piccole molecole biologicamente attive, con l’obiettivo di capire il loro funzionamento a livello molecolare e trovare applicazioni tecnologiche innovative. L’Istituto ha una lunga tradizione di ricerca, con oltre 100 ricercatori sparsi su diverse sedi in Italia, tra cui Pozzuoli (Napoli), Catania, Padova e Sassari. Oltre alla ricerca scientifica, l’ICB è anche un importante centro di formazione, attraverso borse di studio, docenze universitarie e master di alta formazione.

Parte dell’attività dell’ICB include il trasferimento tecnologico, un ufficio dedicato alla promozione e valorizzazione delle ricerche scientifiche per le piccole e medie imprese (PMI), contribuendo così allo sviluppo economico e sociale del paese. Questo approccio integrato di ricerca e trasferimento tecnologico è cruciale per favorire l’innovazione in ambito scientifico e industriale.

Le principali aree di ricerca dell’IPCB riguardano la sintesi e lo sviluppo di materiali innovativi, la nanomedicina, la salute, l’ambiente, l’energia, i trasporti, l’imballaggio e i beni culturali. Le attività si focalizzano su tre piattaforme principali: Sostenibilità, Materiali Avanzati e Salute e Nanomedicina. Tra le ricerche principali ci sono: materiali polimerici e nanostrutture con proprietà strutturali e funzionali, ingegneria dei tessuti, medicina rigenerativa, rilascio controllato di farmaci, caratterizzazione delle glicoproteine per biomarker, tecnologie additive sostenibili e trasferimento di tecnologie.